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Andrea Gavosto su La Stampa interviene sulle linee guida del governo Renzi

La carne al fuoco è davvero molta: ogni proposta merita di essere studiata in dettaglio e bisognerà anche interrogarsi sulla coerenza dell’impianto generale e sulla visione della scuola che esprime. Di certo, il testo “La buona scuola” che presenta le linee guida del governo Renzi per l’istruzione italiana nei prossimi anni è un documento corposo, articolato e – specie nei capitoli iniziali sugli insegnanti – chiaro, ricco di dati e di contenuti. A prima vista assai meno, invece, per quanto riguarda altri temi fondamentali e molto attesi, come la valutazione delle scuole e la crescita dell’autonomia, dove non si ritrovano altrettante chiarezza e ricchezza propositiva.
Richiederà, in ogni caso, un po’ di tempo per meditarlo e commentarlo, come del resto lo stesso Governo ha chiesto di fare promuovendo una consultazione pubblica.

Come prima reazione a caldo, l’intervento di Andrea Gavosto su La Stampa, soffermandosi in particolare sulle proposte che riguardano gli insegnanti (abolizione del precariato e superamento dell’anzianità di servizio come unico criterio di carriera e avanzamento retributivo) sottolinea come i principi ispiratori siano totalmente condivisibili, mentre lasciano più di un dubbio le specifiche soluzioni proposte per l’assunzione in blocco di quasi 150mila precari delle GAE e per l’introduzione del “merito” attraverso i nuovi scatti di competenza.

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