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Un contributo al nuovo Rapporto biennale di Confindustria su capitale umano e capitale sociale

La lunga rincorsa della scuola italiana, dall’Unità a oggi, ai livelli dei paesi più avanzati, nonostante gli enormi progressi nel tasso di scolarizzazione compiuti nel secondo dopoguerra, è incompiuta. L’Italia mostra ancora significativi ritardi negli apprendimenti degli studenti, così come misurati dalle indagini internazionali: mentre la nostra scuola primaria è di buona qualità, già dalla secondaria di primo grado si registra un netto calo relativo degli esiti delle prove standardizzate, che viene confermato dai dati degli studenti quindicenni nell’indagine OCSE-PISA. Due aspetti sono degni di nota. Da un lato, i divari territoriali, che vedono le scuole del Nord raggiungere risultati all’avanguardia in Europa e quelle del Sud, che rimangono nelle posizioni di rincalzo; dall’altro i divari di indirizzo nella secondaria di secondo grado, che ordinano gli studenti secondo una chiara gerarchia, che procede dai licei agli istituti tecnici e infine a quelli professionali.

In un contributo preparato per il Rapporto e per il Convegno Biennale del Centro Studi Confindustria , che si è svolto a Bari il 28-29 marzo 2014, ora pubblicato nel  volume People First. Il capitale sociale e umano: la forza del Paese, 2014, edito dalla società S.I.P.I. e riprodotto sul nostro sito per espressa autorizzazione dell’editore, Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, ricostruisce sinteticamente e selettivamente alcuni decenni di vicende della scuola italiana, sulla base di dati aggiornati.

Il contributo si conclude con alcune possibili linee di intervento per superare questi ritardi: l’innovazione didattica basata sulle competenze; il binomio formato da autonomia decisionale dei singoli istituti e valutazione delle scuole basata sugli apprendimenti; il reclutamento diretto degli insegnanti e la creazione di un “doppio binario”, per cui i docenti possono scegliere di lavorare nella scuola a tempo pieno, con una differenziazione delle carriere e un sostanzioso adeguamento salariale.