Fondazione Agnelli apre la Cattedra Agnelli di cultura italiana a Pechino: un ponte con la Cina per parlare dell’Italia e favorire il dialogo tra i due Paesi.

La Agnelli Chair of Italian Culture, operativa a partire dalla primavera del 2025, vuole avvicinare agli studenti e ai docenti della prima università cinese la cultura italiana in tutti i suoi aspetti.
Racconta alla futura classe dirigente del Paese il contributo che l’Italia ha storicamente offerto e tuttora propone non solo nel campo delle arti, ma anche della creatività, della conoscenza scientifica e tecnologica, dell’economia e della società.

La Agnelli Chair of Italian Culture è stata ideata e promossa dalla Fondazione Agnelli, in collaborazione con il TOChina Hub dell’Università di Torino.

La cattedra è strutturata secondo un’idea innovativa: a rotazione in ciascuno dei due semestri accademici (term) sarà designato uno/una titolare, da scegliersi fra docenti ed esperti prestigiosi e brillanti, non necessariamente solo italiani, che sappiano restituire una visione della cultura italiana storica e contemporanea, analizzandone le principali determinanti in ambiti che spaziano dalle discipline umanistiche e artistiche alle scienze naturali, sociali e applicate.
Ciascun docente titolare della Cattedra risiederà a Pechino per un periodo fra i due mesi e mezzo e i quattro. Sarà anche un ambasciatore della cultura italiana nel paese, stabilendo contatti con le comunità accademiche cinesi nella sua materia, dialogando con gli studenti per stimolare il loro interesse per l’Italia. Inoltre, la Cattedra intende stabilire e rendere permanenti occasioni di dialogo a due vie tra Cina e Italia, rendendo più profonda la reciproca conoscenza.

Per questa ragione la Agnelli Chair si collocata all’interno del CEPIRC, che è una struttura autonoma dell’Università dedicata proprio a sviluppare legami culturali con l’Europa e nata dal
lavoro di anni del Forum filantropico Italia-Cina, guidato dal Prof. Romano Prodi e dal Prof. Giovanni Andornino dell’Università di Torino, di cui la Fondazione è membro sin dalla prima
edizione. Saranno inoltre coinvolti nelle attività del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Pechino e dell’Istituto Italiano di Cultura in Cina.