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Dopo il successo della prima edizione, Eduscopio si rinnova.
Online l’edizione 2015 con tutti gli aggiornamenti

360.000 visite e oltre un milione di pagine viste nei primi 12 mesi di vita di Eduscopio.it, il portale della Fondazione Agnelli che valuta la qualità delle scuole secondarie di II grado sulla base della loro capacità di formare agli studi universitari, aiutando le famiglie nella scelta dopo la terza media.

Numeri notevoli che testimoniano la grande voglia d’informazione e trasparenza sulla qualità delle scuole superiori italiane. Una domanda di trasparenza ineludibile, alla quale anche il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha dato seguito rinnovando e ampliando il portale della Scuola in Chiaro.
Una domanda alla quale la Fondazione Giovanni Agnelli vuole continuare a dare risposte chiare e attendibili lanciando la nuova edizione 2015 all’indirizzo www.eduscopio.it con dati aggiornati, alcune novità e il consueto obiettivo di fornire un servizio utile alle famiglie in procinto di compiere una delle scelte più decisive nei percorsi di studio dei propri figli.
Eduscopio 2015 aggiorna le informazioni sugli esiti universitari dei diplomati di licei e istituti tecnici spostando di un anno in avanti il suo punto di osservazione. Abbiamo seguito 709.000 diplomati di tre anni scolastici 2009/10, 2010/11 e 2011/12 nei loro percorsi universitari al primo anno da immatricolati (anni accademici 2010/11, 2011/12, 2012/13). Come di consueto, a partire dal numero di esami superati e dalla media dei voti ottenuta abbiamo tratto indicazioni sulla qualità delle scuole secondarie di provenienza e l’abbiamo nuovamente sintetizzata nell’Indice FGA, il nostro indicatore che pesa al 50% la velocità nel percorso di studi (percentuale di crediti formativi universitari ottenuti) e la qualità negli apprendimenti universitari (media dei voti agli esami).

Quali novita’ nell’edizione 2015?
Grazie al miglioramento della qualità delle banche dati (Scuola in Chiaro e ANS) siamo riusciti a classificare le performance 4.420 scuole in tutta Italia, cioe’ oltre 140 scuole in più rispetto all’anno scorso.
Ma il miglioramento dei dati, ci ha consentito anche di tracciare al meglio tutti i passaggi tra corsi di laurea e atenei (iscrizioni e re-iscrizioni) che gli studenti più indecisi compiono entro il primo anno di studio. Questo ci consente di identificare in modo più preciso gli studenti davvero dispersi o inattivi (con zero esami nel primo anno). Dunque, nell’edizione attuale riusciamo a conteggiare anche i crediti universitari ottenuti dagli studenti che hanno cambiato corso di studi o ateneo nell’anno e ricondurli alle scuole di provenienza.
Un’ultima novità consiste nella risposta che abbiamo voluto dare alle sollecitazioni ricevute da alcuni utenti (scuole, famiglie, osservatori). Nelle schede di approfondimento relative alle singole scuole abbiamo aggiunto l’intervallo di oscillazione, o “forchetta” delle stime come viene comunemente chiamata. La forchetta ci dice entro quali valori l’indice stimato di una scuola oscilla in 95 casi su 100. L’Indice FGA, infatti, fotografa una particolare performance. Quella performance tuttavia può oscillare tra un valore minimo e un valore massimo che dipendono da quanto diversi tra loro sono i risultati dei diplomati di quella scuola e dalle dimensioni della scuola stessa (numero dei diplomati). Ad esempio, per una scuola di piccole dimensioni, le performance possono dipendere in modo cruciale dagli exploit o gli esiti disastrosi di pochi studenti e quindi la forchetta sarà ampia. Viceversa per le scuole di grandi dimensioni, la stima è più precisa perché la media è calcolata a partire da molti studenti e dunque la possibilità che la performance di uno solo di loro condizioni il risultato è minore. In quest’ultimo caso, la forchetta sarà più stretta.
La forchetta è dunque un’informazione di dettaglio in più per la comparazione tra scuole e si aggiunge alle altre cautele metodologiche adottate nel calcolo dell’Indice FGA (soglie dimensionali delle scuole, immatricolazione di almeno un terzo dei diplomati) per evitare comparazioni improprie o poco significative.

Ma che cosa cambia nei risultati delle scuole?
Poiché i criteri di valutazione delle scuole non sono cambiati e avendo spostato il punto di osservazione di un solo anno in avanti, la situazione rimane pressoché immutata per gran parte delle scuole.
Le scuole con ottimi risultati vedono confermati i propri risultati e, allo stesso modo, quelle con risultati pessimi restano confinate nelle parti basse delle classifiche. La qualità nel preparare gli allievi per gli studi successivi è qualcosa che si costruisce nel tempo e non si acquisisce o si perde in modo significativo nell’arco di un solo anno. I dati ci dicono che in centri urbani molto grossi e con tante scuole, quali ad esempio le aree metropolitane di Milano e Napoli, circa il 90% delle scuole non guadagna o perde più di 3 posizioni nel ranking. Dove i numeri si fanno ancora più ampi, come nel caso di Roma, la percentuale di stabilità scende al 70% ma è comunque ancora elevata. Nei centri più piccoli, ovviamente, la stabilità è ancora più elevata.
L’Indice FGA 2015, dunque, rivela che le distanze relative tra scuole restano largamente invariate. Tuttavia una stessa scuola, pur non mutando a propria posizione relativa, può avere una variazione di alcuni punti nel proprio indice. Questo dipende dal fatto che, per come è costruito, l’Indice FGA risente dell’ingresso e dell’uscita (a causa dell’imposizione della soglia dimensionale) di alcune scuole dal novero di quelle considerate. E anche la più precisa identificazione degli studenti indecisi che cambiano corso di laurea durante il primo hanno potrebbe aver giocato un ruolo nei valori assunti dall’indice nella nuova edizione. Per queste ragioni, l’Indice FGA va sempre letto in un ottica comparativa e di confronto tra le scuole, mentre non offre particolari indicazioni in termini assoluti.

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